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OpenAI e Google riscrivono le regole del gioco

Nel giro di pochi giorni, due notizie hanno scosso il mondo dell’intelligenza artificiale

 
OpenAI e Google

Nel giro di pochi giorni, due notizie hanno scosso il mondo dell’intelligenza artificiale. Da una parte, OpenAI investe 6,5 miliardi di dollari per acquisire I.O. Products, la startup fondata da Jony Ive, celebre designer dei primi iPhone. Dall’altra, Google presenta Flow, il suo nuovo tool basato su Video 3 per la generazione di video realistici a partire da semplici prompt testuali.

Due approcci diversi, una stessa direzione: rendere l’AI sempre più integrata nella nostra vita quotidiana, sia sul piano fisico che esperienziale.

 

OpenAI punta all’hardware: nasce un nuovo dispositivo “post-smartphone”

La mossa di OpenAI non è solo economica, ma strategica. Con l’acquisizione di I.O. Products, il team guidato da Sam Altman si affida a Jony Ive per progettare un nuovo dispositivo pensato per interagire con l’AI in modo naturale, senza passare per uno schermo o una tastiera.

Secondo le indiscrezioni, il device sarà il frutto della sinergia tra:

  • il design umano-centrico e minimale di Ive

  • la tecnologia conversazionale e generativa di OpenAI

  • i fondi di SoftBank, che supporta economicamente il progetto

Lo scopo è chiaro: creare una nuova interfaccia tra l’essere umano e l’intelligenza artificiale, andando oltre lo smartphone, oggi considerato troppo limitato per una comunicazione AI-first.

 

 

Google risponde con Flow: la potenza di Video 3

Se OpenAI guarda al futuro hardware, Google gioca la carta del contenuto generativo, e lo fa con una tecnologia avanzata: Video 3, alla base del nuovo strumento Flow.

Flow permette di creare video realistici, coerenti e cinematografici partendo da un prompt testuale, unendo la potenza dei modelli Gemini e l’esperienza di Google DeepMind nel settore visivo.

Rispetto ai concorrenti come Sora (OpenAI), Runway o Pika, Flow sembra già un passo avanti in termini di:

  • fluidità delle animazioni

  • qualità visiva

  • coerenza narrativa

Un esempio? Scrivi “una barca attraversa il mare durante una tempesta al tramonto”, e Flow genera un video con onde, luci e atmosfera credibile, senza bisogno di regia o post-produzione.

 

Due visioni, una convergenza

Queste due mosse evidenziano la direzione che il settore AI sta prendendo:

  • Da un lato, l’intelligenza artificiale vuole un corpo: un dispositivo con cui parlare, interagire, da portare con sé.

  • Dall’altro, vuole diventare creatrice di contenuti visivi: un regista digitale capace di produrre video in tempo reale, su richiesta.

 

È l’inizio di una nuova era, dove l’AI non è più solo uno strumento da interrogare, ma un partner con cui vivere e creare.