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1300 posti tagliati da
Indeed e Glassdoor

Indeed e Glassdoor annunciano il licenziamento di 1.300 dipendenti per spostare risorse sull’intelligenza artificiale.
 
1300 posti tagliati da Indeed e Glassdoor

Il colosso giapponese Recruit Holdings, proprietario delle piattaforme per il lavoro Indeed e Glassdoor, ha annunciato un nuovo piano di ristrutturazione che prevede il licenziamento di circa 1.300 dipendenti. Si tratta del 6% della forza lavoro impiegata nella divisione HR Tech, una mossa volta a concentrare risorse e investimenti sull’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali.

Un piano di riorganizzazione tecnologica

Secondo quanto riportato da diverse fonti, tra cui Reuters, il piano di ristrutturazione non è legato a un calo dei ricavi o a problemi di bilancio, bensì a un cambio strategico. Recruit vuole trasformare le sue piattaforme, rendendole più snelle, efficienti e soprattutto automatizzate grazie all’AI.

L’obiettivo è quello di migliorare l’esperienza utente sia per chi cerca lavoro sia per chi assume, utilizzando sistemi predittivi, interfacce conversazionali e strumenti basati sull’analisi dei dati.

Accorpamento e tagli mirati

Una delle mosse più significative sarà l’integrazione delle operazioni di Glassdoor all’interno di Indeed, in un’ottica di consolidamento e ottimizzazione. I tagli colpiranno in particolare:

  • le sedi statunitensi

  • i reparti di Ricerca & Sviluppo

  • i team dedicati a crescita, sostenibilità e gestione delle persone


Cambi anche ai vertici

Il processo di ristrutturazione coinvolgerà anche il management. Il CEO di Glassdoor, Christian Sutherland-Wong, lascerà il suo incarico a partire dal 1° ottobre.
Anche LaFawn Davis, responsabile globale per la People & Sustainability di Indeed, lascerà il suo ruolo il 1° settembre. Verrà sostituita da Ayano Senaha, attuale Chief Operating Officer di Recruit.

Una tendenza che riguarda molte big tech

Il caso Indeed-Glassdoor non è isolato. Negli ultimi mesi, anche altri grandi nomi della tecnologia come Microsoft, Meta, Intel e TikTok hanno ridotto il personale, ridistribuendo le risorse verso progetti legati all’AI.

Recruit Holdings ha dichiarato che già oggi circa un terzo del codice sviluppato internamente è generato da intelligenza artificiale, e punta a superare il 50% nel prossimo futuro.